Wednesday, July 14, 2010

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Sortir voile

The feeling of these days deserves a post.
Not the usual pre-exam stress, the usual paradoxical dysphagia, nausea after too much coffee. That is, there are also those, but not everything is there. Not this time.

French 4 months to say the least full. Filled with everything.

I learned that the meetings take place when per una ragione o per un'altra, non necessariamente le più ovvie, siamo al limite. Bisogna capire perchè, e dargli solo il significato che hanno, senza ricamarci su.

Ho imparato che bisogna avere amici con cui parlare in ogni posto dove si è.

Ho imparato che anche -e soprattutto- certi re-incontri/scontri seguono la stessa dinamica, ma richiedono umiltà, coraggio e di mettere in tavola tutto l'amore che c'è.  Poi però ripagano di tutto, and they do it for life.

I learned that watching a child who walks and runs straight and is more beautiful is what medicine has offered me so far. After the fear of the new road I realized there was a beautiful track, solid and hard, even if you have clinical balls to remain clinical. And never forget the words of my chef, Ne te laisse pas faire.
Laura said yes to the children apart.

I learned that no large living room, sofa, bedroom or worth the luxury of a forest swimming pool. O sea outside the window, still I think the best thing that a house can boast over the laughter of children.

I learned that a ring on his finger is not as scary as I thought, and in this case is as if there was always my perfect little bright, and that the future does not arrive in two hours, although it seems very close because there are a thousand things to do. What I still do not know to do is manage the inadequacy of background I feel for all that I had never really done so far. Type, dream with someone. Flying high.

Appena rientrata, investita da esami uno dietro l'altro, guardo l'abbronzatura scolorire tristemente e la vita riprendere il suo corso 'normale'. La bellezza di tutto ciò mi era rimasta preclusa finchè non ho sincronizzato l'orologio di fuori con il mio, e non viceversa: sono finalmente serena nel tran-tran, pronta a un anno di quelli dove dai proprio tutto. Che inizia con 4 esami in venti giorni, una cena solo io e mia sorella, un sabato con papà a Roma semplicemente per stare insieme, una vacanza in Croazia, un giro del Viso, del tempo a casa con Andrea.
E poi chissà quando, ma ci sarà, qualche giorno da nonna.
Quel mare che amo e mi manca tanto, stavolta sarà comunque da una prospettiva diversa. 




Ho preso il largo. 


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